2012-11-16
Gentili lettori.
Pubblichiamo integralmente qui di seguito la precisazione di Massimo Cecconi relativamente ai meriti dell'avv. Mario Giuliano nelle questioni sanitario-ambientali che hanno colpito la Valsugana, non ultimo il procedimento sugli sforamenti del monossido di carbonio dai due camini dello stabilimento siderurgico alle porte di Borgo.
Oggi su L'Adige è comparsa una versione diversa nella forma ma che rispecchia comunque molto bene la sostanza sul reale ruolo che ha avuto e che sta avendo tuttora il legale di Trento.
Rispondo alla lettera anonima comparsa a pagina 34 de l'Adige del 7 novembre 2012, precisando quanto segue.
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Rispondo alla lettera anonima comparsa a pagina 34 de l'Adige del 7 novembre 2012, precisando quanto segue.
I
suggerimenti dell'avvocato Mario Giuliano sono stati non solo
importanti ma decisivi nell'innescare quella corposa serie di azioni che
ha poi condotto al procedimento per gli sforamenti del monossido di
carbonio uscente dai due camini E1 ed E2 dell'impianto siderurgico
Acciaierie Valsugana.
Ricordo bene. Erano gli ultimi giorni del
febbraio 2011, quando, durante una delle conferenze "notturne" su Skype,
si cercava di interpretare i dati online dei microinquinanti emessi dai
due camini, riportati sul sito Internet aziendale. Questi dati
venivano scaricati in tempo reale, automaticamente, per interi mesi,
mediante uno speciale software. Ero incuriosito dai
valori delle concentrazioni di monossido di carbonio (CO), praticamente
sempre entro i limiti di legge. L'avvocato, anche se le concentrazioni
di CO, per quanto discutibilmente elevate, apparivano sotto i limiti di
legge, ritenne opportuno fare verifiche più approfondite. Infatti fu
proprio lui a ricordare che sull'Autorizzazione Integrata Ambientale
(AIA) c’erano dei limiti nel flusso di massa di vari microinquinanti tra
cui proprio il monossido di carbonio. Potemmo così riscontrare e
documentare che flussi di massa del monossido di carbonio risultarono
elevati ed in diversi casi oltre il limite di legge, come dimostrò il
successivo rapporto del perito della Procura della Repubblica, ing.
Franco Giacomin.
Al di là di queste doverose precisazioni, colgo
l'occasione per esortare la Valsugana, soggetta alle note e gravi
vicende ambientali con probabili ricadute sulla salute dei suoi
abitanti, a riservare le proprie energie alla ricerca di
elementi certi e probatori determinanti per la chiusura di una delle
sue pagine più nere. Con ciò allineandomi, finché rimarranno tali nel
loro contenuto, ai recenti interventi dello stesso sindaco Dalledonne
sulla necessità di
avviare una nuova fase economica in quell'area ed in tutta la valle,
assorbendo integralmente (va da sé), l'attuale forza lavorativa
dell'azienda. Cordiali saluti.
Massimo Cecconi
ISDE Italia
Massimo Cecconi
ISDE Italia