2012-11-23
L'avvocato Mario Giuliano presenta ricorso in Cassazione relativamente all'esito del procedimento 1582/11 RGNR sulle esplosioni avvenute nello stabilimento siderurgico Acciaierie Valsugana. Di seguito riportiamo il suo comunicato mentre ecco qui le impressionanti foto del soprallugo del Corpo Forestale Provinciale.
L'avvocato Mario Giuliano presenta ricorso in Cassazione relativamente all'esito del procedimento 1582/11 RGNR sulle esplosioni avvenute nello stabilimento siderurgico Acciaierie Valsugana. Di seguito riportiamo il suo comunicato mentre ecco qui le impressionanti foto del soprallugo del Corpo Forestale Provinciale.
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Il procedimento per le esplosioni all'Acciaieria Valsugana
(verificatesi nei mesi di febbraio, marzo, aprile, maggio e ottobre
2011, e da me a più riprese denunciate) è
stato archiviato per intervenuta oblazione con il pagamento di Euro 125
da parte di ogni indagato (erano tre: Dario Leali, Pierluigi Leali e
Andrea Michielan).
Mi sono opposto a tale esito con il ricorso
per Cassazione che allego, per conto di una dei miei assistiti che
aveva depositato nomina di difensore per monitorare il procedimento.
I
fatti sono in realtà molto più gravi di un semplice getto pericoloso di
cose, che è integrato se butto una lattina dal finestrino di un treno.
Invece
in questo caso le esplosioni nel box scoria hanno proiettato materiale
incandescente sulla linea ferroviaria e su Viale Piave, come ha
accertato la
Forestale Provinciale con sopralluogo del quale verranno rese
disponibili nel corso di questo pomeriggio le fotografie, unitamente ai
video delle esplosioni (alcuni dei quali peraltro li avete già), alla sezione "video" del sito (due foto del sopralluogo sono comunque
integrate nel corpo del ricorso):
http://comitato26gennaio.blogspot.it/
Fanno parte del procedimento anche due episodi diversi:
Uno
sparo di fuochi d'artificio dal box scoria, a impianto fermo e per
dileggio, probabilmente non di libera vendita, nel qual caso vi sarebbe
una violazione della legge sulle armi e gli esplosivi.
Un
incendio, appiccato dalla scoria incandescente a seguito dell'episodio
del 25 ottobre 2011 ore 21:23, durato circa un'ora e che ha distrutto
più di 900 filtri a maniche di poliestere ed altri materiali stoccati
sotto al camino Comeca.
Si
tratta di fatti dolosi come dimostrano le prescrizioni di sicurezza
sullo sverso della scoria nera allegate, sistematicamente ignorate,
tanto che Michielan afferma nelle sue dichiarazioni, pure allegate, che
le esplosioni fanno parte del normale processo produttivo.
Ciò
è falso. Le esplosioni si verificano solo in caso di pioggia
battente o ristagno di acqua nel box scoria, quindi per evitarle è
sufficiente mettere da parte la paiola in presenza di quelle condizioni
(visto che di paiole la ditta ne ha diverse), come del resto prescrivono
le modalità di evacuazione della scoria.
I
fatti sono quindi dolosi e hanno leso anche gli enti pubblici che ho
allertato con la lettera che Vi inoltro affinché anche gli stessi
interpongano ricorso dal momento che sono stati totalmente pretermessi
come parti offese.
Cordiali saluti.
avv. Mario
Giuliano
difensore di Laura Zanetti nel procedimento 1582/11 RGNR
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Ecco come andarono le cose quella notte.
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Alle 21:23 del 25 ottobre 2011 scatta una
serie di tre potenti esplosioni nel box scorie, intervallate di circa 6
secondi una dall'altra, in seguito al contatto della scoria fusa con
ingenti quantitá di acqua accumulatesi sul luogo di sversamento a causa
di intensa pioggia (vedi qui il video). I frammenti di quelle esplosioni sono volati
dappertutto come ha potuto dimostrare nei FATTI il sopralluogo degli
agenti del CFP avvenuto il giorno 31 ottobre 2011 (vedi qui le sensazionali foto di tale sopralluogo). I forestali
dichiarano che i frammenti erano "numerosi", evidentemente non tutti campionabili se non a meno di un piú fitto
rastrellamento. Molto probabilmente alcuni dei
frammenti risalgono anche alle altre esplosioni dei mesi addietro
(16-17 febbraio, 17 marzo, 1 aprile, 27-28 maggio, 25-26 ottobre). Fatto
sta che quei frammenti, di composizione siderurgica analizzata e di
dimensioni di 5-6cm con un peso di 200gr o piú, sono arrivati non solo
sui binari delle Ferrovie dello Stato dove spesso passa il Minuetto ma addirittura OLTRE
il margine nord della ex strada statale SS47. Stiamo parlando di
frammenti che hanno raggiunto altezze anche di 40-50 metri con una
gittata di oltre 100 metri.
Come non bastasse, alle 21:30 circa le videocamere rivelano l'inizio di un incendio che alle 21:40 assume vaste proporzioni. Non per nulla si sono scomodati 12 vigili del fuoco del volontariato, carabinieri e responsabile della sicurezza dell'azienda. Del resto il personale della fonderia, meglio di tanti borghesani, sa che li vicino al luogo del grosso incendio passano condotti del metano e dell'ossigeno liquido. Sono momenti di panico. L'incendio é andato avanti circa fino alle 23 prima di essere del tutto domato.
Come se non bastasse, trascurando le loro stesse norme di sicurezza interna in fase di sversamento scoria in relazione ad incendio e/o esplosione, vanno avanti con la produzione nello stesso identico modo generando ulteriori grosse esplosioni alle ore 2:23, 3:00, 3:35 e 4:40 del mattino del giorno seguente, 26 ottobre. Ovvero nella stessa notte lavorativa. Il che avvalla, tra le altre cose, anche l'ipotesi di dolo. Come prontamente riportato dallo stesso avv. Giuliano nel suo ricorso in Cassazione.
Come non bastasse, alle 21:30 circa le videocamere rivelano l'inizio di un incendio che alle 21:40 assume vaste proporzioni. Non per nulla si sono scomodati 12 vigili del fuoco del volontariato, carabinieri e responsabile della sicurezza dell'azienda. Del resto il personale della fonderia, meglio di tanti borghesani, sa che li vicino al luogo del grosso incendio passano condotti del metano e dell'ossigeno liquido. Sono momenti di panico. L'incendio é andato avanti circa fino alle 23 prima di essere del tutto domato.
Come se non bastasse, trascurando le loro stesse norme di sicurezza interna in fase di sversamento scoria in relazione ad incendio e/o esplosione, vanno avanti con la produzione nello stesso identico modo generando ulteriori grosse esplosioni alle ore 2:23, 3:00, 3:35 e 4:40 del mattino del giorno seguente, 26 ottobre. Ovvero nella stessa notte lavorativa. Il che avvalla, tra le altre cose, anche l'ipotesi di dolo. Come prontamente riportato dallo stesso avv. Giuliano nel suo ricorso in Cassazione.
Il tutto è riassunto nel seguente manifesto scaricabile alla massima risoluzione.