Acciaieria di Borgo: nuovo padrone, vecchia aria e solite rassicurazioni

2014-03-12

Stasera alle 20:30 presso Piazza Ceschi 1, si terrà a Borgo Valsugana l'ennesimo incontro con la Provincia Autonoma di Trento per rassicurare la popolazione sulle vicende ambientali in corso. Il Comitato 26 Gennaio vi presenzierà, ma ha già chiarito la sua posizione mediante il comunicato inviato dal proprio legale, avv. Mario Giuliano, che riportiamo integralmente qui di seguito.

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Mercoledì sera assisteremo a Borgo all'ennesimo episodio della campagna di rassicurazione della PAT sulla situazione ambientale in Valsugana.
Avevamo già assistito alla sconcertante presentazione dei risultati di analogo studio sulla situazione a Monte Zaccon, secondo i quali dovremmo stare tranquilli, in quanto gli inquinanti usciranno dal catino tra trecento anni.
Adesso ci verrà propinata l'ulteriore rassicurazione secondo la quale anche con l'acciaieria non ci sono problemi in quanto dopo le modifiche impiantistiche non ci saranno più emissioni preoccupanti, e quelle che ci sono state in passato non hanno causato compromissioni significative all'ambiente. Tra l'altro a questo risultato concorre, con fideistica affezione, il riciclaggio di studi e studiosi già utilizzati per cercare di realizzare l'inceneritore di Ischia-Podetti.
Evidentemente non si ritiene che la Valsugana sia degna di qualcosa di più dell'attenzione dei tecnologi dei rifiuti.
L'esito complessivo, in ogni caso, sarà quello, fin dall'inizio fortemente voluto, di porre nel nulla i risultati di importanti indagini giudiziarie.
Al costo di circa un milione di Euro, tanto la PAT ha investito in questi “studi”, laddove le virgolette evidenziano l'incongruità di tale altisonante denominazione, considerato che con una spesa molto più modesta (meno di 40.000 Euro), il Comitato 26 Gennaio, non solo ha rinvenuto nell'ambiente le tracce della contaminazione prodotta dall'acciaieria, ma ha trovato anche le prove delle pesanti conseguenze di tale contaminazione sulla salute.
Nel luglio scorso erano già stati presentati i primi risultati di tali indagini, sbrigativamente liquidati come irrilevanti dall'assessore Rossi in quanto, a suo dire, in qualsiasi tessuto umano si troverebbero nanoparticelle di acciaio. A suo tempo infatti l'assessore aveva cercato in tal modo di sminuire il significato del ritrovamento di numerosissime nanoparticelle d'acciaio nei tessuti malati di alcuni pazienti oncologici, da noi portato come prova degli effetti nefasti di quella attività industriale.
Ebbene, oggi tale difesa d'ufficio dell'imprenditore riceve la sua smentita in quanto nella biopsia di una paziente tumorale vissuta in territori non interessati da attività siderurgica, la contaminazione da nanoparticelle di acciaio è assente.
Verrà pertanto a breve dato corso alle preannunciate denunce per disastro ambientale, omicidio, lesioni personali gravi, nei confronti dell'imprenditore, e quantomeno per favoreggiamento personale, se non per concorso, nei confronti dei vertici di PAT, APPA e APSS.
Verrà inoltre interessata la Corte dei Conti, visto che si è impiegato un milione di euro di denaro pubblico per indagini inconcludenti e faziose.
E, infine, ma non meno importante, è del tutto falso che oggi tutto vada bene con la produzione dell'acciaieria in seguito alle modifiche impiantistiche.
Il Comitato 26 Gennaio ha infatti attentamente monitorato l'attività del nuovo imprenditore Leali Steel - il quale dovrebbe innanzitutto spiegare per quale motivo utilizza il nome del “vecchio” proprietario - registrando gli stessi fenomeni di illecite emissioni rilevate in passato e già oggetto di diversi procedimenti penali.
In estrema sintesi dal 16 settembre 2013 ad oggi, in soli 66 giorni di lavoro, si sono verificati 261 eventi di emissioni diffuse, 214 eventi di illecito sollevamento polveri, 4 eventi di esplosioni nel box scoria, non calmierate dalla gabbia costruita ad hoc intorno allo stesso. A quest'ultimo proposito è da evidenziare che le esplosioni si verificano solo in presenza di precipitazioni abbondanti o quando nel box scoria si trovi ristagno d'acqua. Secondo i protocolli di sicurezza della stessa azienda in tali condizioni non va effettuato lo sverso, ma la paiola con la scoria va accantonata in attesa che siano ripristinate le condizioni di sicurezza. Tale disposizione è sempre stata sistematicamente disattesa a conferma dell'adozione di una prassi operativa che era e rimane spregiudicata.
Nel file allegato troverete i link ad alcuni filmati che rappresentano sinteticamente gli episodi più significativi (ma oggetto di denuncia saranno tutti gli episodi, che sono molto più numerosi), unitamente a una sintetica descrizione degli stessi.
Vale la pena di evidenziare che le emissioni illecite dipendono sia dai materiali impiegati che dalle prassi produttive (velocità del processo utilizzo o meno dei mezzi di abbattimento, adozione o meno dei protocolli di sicurezza), e non solo dall'astratta esistenza di presidi anti-inquinamento che possono anche essere, di volta in volta, inutilizzati, ovvero resi inefficaci dall'utilizzo di materiali scadenti, oppure di prassi produttive scorrette, come molto chiaramente evidenziato dal perito Borroni del GUP di Trento nel procedimento Fumo negli Occhi.
Un processo industriale di questo genere non è paragonabile a un interruttore elettrico, che possa dirsi tout court “a norma”, e il cui funzionamento si limita a due posizioni: “acceso” e “spento”. E' molto più complesso. E in molti punti del processo è possibile agire per rendere vani i presidi anti-inquinamento. Come in molte, troppe occasioni, è stato fatto anche sotto la nuova gestione, che pertanto sarà oggetto di una nuova denuncia.

Avv. Mario Giuliano
legale del Comitato 26 Gennaio e di numerosi danneggiati della Valsugana

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Periodo di video sorveglianza : da 20130916 a 20140312

Dall'analisi dei video risulta che in tale periodo (177 giorni solari) lo stabilimento siderurgico sia stato in funzione (produzione acciaio) per 66 giorni, circa dalle 22 della sera alle 14 del giorno seguente (escludendo attività pomeridiane di ulteriore raffreddamento della scoria nera, lavorazione scorie, manutenzione, etc...), quasi sempre dal lunedì sera al venerdì mattina, raramente estendendosi al sabato mattina. Considerando che nella vecchia gestione si lavorava tutti i giorni della settimana per tutto l’anno, esclusa la pausa estiva e quella natalizia e qualche rara festività, con la nuova gestione l’impianto siderurgico è stato sinora in funzione meno del 40% rispetto a quella.

In questi 66 giorni lavorativi sono stati rilevati ALMENO:



- 261 eventi di emissioni diffuse (vedasi a titolo d’esempio il clip “Emissioni diffuse dalla fonderia valsuganotta da 201309 a 201402.mp4” su http://youtu.be/AYXKdALuJTI).









- 214 eventi di sollevamento nubi di polveri/fumo in corrispondenza dei processi di raffreddamento e/o lavorazione della scoria e di scaricamento di rottame (vedasi a titolo d’esempio il clip “Nubi polveri e fumo dalla fonderia valsuganotta da 201309 a 201402.mp4” su http://youtu.be/YWiAiLTbbKw)







- 4 eventi esplosivi (20131115, 20131121, 20131122 e 20140114) in alcuni dei quali risulta ben evidente come grossi frammenti abbiano oltrepassato la struttura predisposta per il loro contenimento, lasciando presumere che frammenti piú piccoli siano schizzati a grandi distanze e presumibilmente sulle arterie stradali e ferroviaria (vedasi a titolo d’esempio il clip “Esplosioni dalla fonderia valsuganotta da 201309 a 201402.mp4” su http://youtu.be/fWe8r522vsg).



I fenomeni diffusivi e polverosi/fumosi risultano più o meno intensi ma comunque ben visibili, nonostante la limitata risoluzione e l’elevata distanza della postazione della videocamera utilizzata, grazie ad una tecnica di accelerazione/decelerazione del video che li evidenzia nonostante la loro lentezza e natura microparticellare. Nel seguente video sono mostrati ulteriori eventi con tale tecnica.


Le brezze di valle trasportano i microinquinanti ad Est (verso Borgo Valsugana) o, più raramente, ad Ovest (verso Trento).


I video mostrano altresì molto bene le colonne di vapore sia del raffreddamento billette che delle acque sporche provenienti dalla torre di Quenching ed altre. Per quanto risulti ben evidente la differenza tra nubi diffusive/polverose/fumose e quelle in cui prevale il vapore (che, a loro differenza, si dissolve/scompare rapidamente nell'atmosfera in cui si propaga; vedasi tale comportamento nelle nubi di fumo/polveri che si innalzano dal box scorie nel secondo clip suddetto), crediamo che il loro contenuto non sia puramente H2O (acqua).


Utilizzando le stesse immagini trasmesse dalla webcam collocata dall'azienda sul lato sud dello stabilimento a distanza ravvicinata, è stato ricostruito un clip accelerato (parte sinistra del seguente montaggio video). Sulla destra è visualizzato l'evento a velocità normale, alla stessa ora della notte nella stessa zona, ripreso dalla videocamera collocata sul lato nord a grande distanza. Si tratta di una cospicua emissione diffusa notturna dalla cappa, sopra la dog-house.



NOTA. Da alcuni giorni alla data attuale, la pagina web della la webcam aziendale non visualizza piu' nulla e compare il seguente messaggio pur utilizzando il browser da loro suggerito



"Tempo per la connessione esaurito.
Il server 89.96.146.10 sta impiegando troppo tempo a rispondere."


Nel frattempo arrivano incoraggianti segnali di riconoscimento all'avv. Mario Giuliano. Come questo di una studentessa universitaria.


Buonasera, Mi chiamo (...) ed abito a Strigno in Valsugana e sono una studentessa universitaria. Da alcuni anni seguo la difficile e controversa vicenda che riguarda l'acciaieria di Borgo Valsugana. Questa sera (11/03/2014), con grande sollievo, ho appreso dal telegiornale regionale trasmesso da RTTR che le indagini sull'inquinamento prodotto dalla produzione dell'acciaieria stanno proseguendo anche grazie ai suoi studi. Con questo messaggio vorrei solamente ringraziarLa per il prezioso lavoro che sta facendo ed augurarLe (ed augurarmi) di raggiungere i risultati che desidera in merito a tale caso in quanto penso che il Suo lavoro sia prezioso ed incoraggiante per sperare in un futuro migliore per tutti noi che viviamo in Valsugana e per chiunque si trovi o si dovesse trovare nella stessa situazione. Grazie ancora. (...)



Noi del Comitato 26 Gennaio non possiamo che avvallare tale sentito riconoscimento nei confronti dell'avv. Mario Giuliano che da anni sostiene la nostra causa con coraggio e dedizione. Coloro che hanno VERAMENTE a cuore la salute della valle e dei suoi cittadini non possono che manifestare tale gratitudine.