Lettera aperta di Sara Sartori

25 maggio 2012

Il motivo per cui ho deciso di far parte del Comitato 26 gennaio è il fatto che mi sono trovata nel 2008 a dover combattere con un linfoma di Hodgkin e quindi dopo vari accertamenti, operazione, ancora accertamenti, ecco la conferma: allora chemioterapia, con la perdita dei capelli, malessere generale, qualche volta disperazione, poi radioterapia, molto più sopportabile ma aggiunta al resto molto pesante. È veramente una battaglia, ma non è solo personale, è anche quella dei figli, dei congiunti, degli amici e di tutti quelli che magari solo con un sorriso cercano di farti coraggio e di starti vicino. Ce ne sono tanti che hanno combattuto come me, tanti non ce l'hanno fatta ma tanti altri sono riusciti a "guarire": non posso avere la certezza che sia colpa dell'acciaieria, sicuramente, la cappa che per  30 anni abbiamo visto sopra Borgo tanto "bene" non ci ha fatto. La mia malattia, ad esempio, prima che i bresciani portassero qui la fonderia di rottami, era praticamente sconosciuta.
Ricordo di avere firmato, nel corso degli anni, delle petizioni contro le acciaierie, ma non hanno avuto nessun seguito. Mi chiedo quindi: perchè dobbiamo fermarci proprio ora che abbiamo ottenuto di essere ascoltati, grazie soprattutto all'impegno dell'avv. Mario Giuliano ?
Per avidità di pochi rischiamo di vanificare tutto quello che finalmente abbiamo ottenuto. Io comunque ho il diritto di sapere (e questo è possibile solo andando avanti con le indagini) se quello che mi è capitato può essere imputato alle acciaierie oppure no. Io chiedo a tutti quelli che come me hanno sofferto per un cancro o che hanno avuto cari che purtroppo non ce l'hanno fatta, si mettano in contatto con il nostro comitato e che chiedano a viva voce giustizia; potremo averla solo se diamo la possibilità  all'avv. Mario Giuliano di proseguire con  le cause già in corso e di farne altre se occorre.

Sara Sartori
Comitato 26 Gennaio