Mario Giuliano ribatte punto per punto al dirigente della fonderia.

2015-10-11
Pronta replica del legale del Comitato 26 Gennaio, avvocato Mario Giuliano, a quanto affermato sul Trentino dal direttore della fonderia. Ecco il testo integrale di quanto ribattuto, punto per punto, dal legale.
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Desidero con la presente replicare al comunicato stampa dell'acciaieria di Borgo Valsugana, anche a nome del Comitato 26 Gennaio.
Innanzitutto è davvero stupefacente che si pretenda di definire false le nostre prospettazioni facendo della propaganda commerciale sul riciclo del rottame metallico, e mettendo un'industria pesante sullo stesso piano di qualsiasi attività umana in termini di impatto sull'ambiente.
Lo aveva detto perfino Pacher che l'acciaieria ovviamente non è una panetteria, ma il nuovo direttore dell'impianto siderurgico tenta di venderci il contrario.
Quanto poi alle valutazioni di APPA e al monitoraggio, giova ricordare che nel procedimento 3011/11 RGNR l'acciaieria ha pagato un'oblazione proprio sugli sforamenti al camino denunciati dai cittadini e dei quali APPA non si era accorta.
Forse il nuovo direttore non sa che Acciaieria Valsugana, tra il 2010 e il 2013, ha pagato oblazioni per chiudere ben 5 procedimenti, una volta accedendo anche al patteggiamento su una falsificazione degli autocontrolli durata anni. Uno dei procedimenti in questione, tra l'altro, riguardava la mancata effettuazione, per dieci anni, di alcuni controlli sanitari obbligatori sugli operai, i quali, lavorando in condizioni da prima rivoluzione industriale, non sorprende che si ammalino e muoiano prematuramente in percentuali perfino superiori a quelli della popolazione generale.
Davvero un caposaldo virtuoso dell'industria, non c'è che dire.
Quanto poi alla misurazione di 400 kg/anno, presumibilmente intorno al capannone, non è dato suscettibile di contraddire le nostre affermazioni, che peraltro sono basate su una perizia giudiziale, significando semplicemente che la maggior parte delle emissioni polverose ricade più lontano. E appunto va a incidere sull'ambiente e sulla salute degli abitanti. Quanto infine alle biopsie, se il Politecnico di Milano dice che il particolato metallico è compatibile con le emissioni veicolari, innanzitutto bisognerebbe capire in base a quali considerazioni, e poi ciò non esclude un'incidenza da parte delle emissioni dell'acciaieria. Anzi sostenere che le macchine inquinano di più di un impianto siderurgico è smentito dai dati ufficiali.
Dirimente è però che il particolato d'acciaio sia virtualmente assente nella biopsia di una paziente tumorale vissuta in luoghi senza industria siderurgica e con pesante traffico veicolare.
Pertanto non ci faremo intimidire ed anzi valuteremo le iniziative legali da prendere, anche contro questo attacco.
Avv. Mario Giuliano